In quest'anno particolare le nevicate sono state molto abbondanti e la befana ci ha portato un bel sacco di neve ed una bella novità per poter praticare i nostri amati sport invernali; sperando senza troppi rischi o infortuni.
Tra poco, infatti, gli amanti degli sci e delle tavole potranno ricominciare a godersi le piste e i panorami innevati (seppur con qualche limitazione), perchè il 21 gennaio il CTS ha firmato il protocollo di sicurezza per la riapertura e l'utilizzo degli impianti di risalita delle piste.
Quest'anno però dobbiamo stare attenti, non solo alle norme del corretto distanziamento, ma anche al fatto che siamo meno allenati fisicamente per via delle numerose chiusure forzate e della generalizzata sedentarietà che abbiamo dovuto affrontare.
Torniamo quindi sulle piste con grande attenzione, per gli altri e per noi stessi, specialmente nelle prime discese perchè la probabilità di subire infortuni, specialmente agli arti, è molto più alta rispetto agli scorsi anni.
E noi, da analisti del rischio, ci domandiamo: quali sono gli infortuni più comuni e da cosa sono causati generalmente, e come ridurli?
Lo vediamo subito.
Le cause fondamentali degli infortuni:
Gli infortuni in genere riconoscono tre cause fondamentali: casualità, stanchezza ed errata esecuzione dell’attività stessa.
I traumi variano poi a seconda dello sport che si pratica; ogni attività infatti vede un diverso coinvolgimento del nostro corpo nell’esecuzione del gesto sportivo.
Vediamo i più frequenti nelle singole discipline:
Per quanto riguarda lo sci, in genere i traumi sono legati alla stanchezza pratica (e talvolta al numero di ‘bombardini’ bevuti al ristoro) e si verificano spesso a fine giornata, magari verso la conclusione delle vacanze, quando il corpo è stato molto sollecitato.
Gli appassionati di sci sono moltissimi e il desiderio di godersi le piste al massimo li porta, talvolta, a esagerare esponendosi così al rischio di caduta. Molti sciatori poi, non praticano regolare attività fisica durante il resto dell’annoed arrivano sulle piste entusiasti ma non adeguatamente preparati a livello muscolare.
I traumi più comuni negli sciatori sono a livello del ginocchio, con lesioni del menisco, rottura del legamento crociato anteriore e frattura del piatto tibiale; questa frattura è tipica dei soggetti over 50-60, spesso donne che hanno anche un principio di osteoporosi. Negli sciatori più anziani è anche abbastanza comune la frattura del femore, la spalla è a rischio con frattura della clavicola e lussazione della stessa; comune anche la frattura dell’omero, mentre meno frequenti rispetto a un tempo le fratture a polsi e caviglie, grazie ai nuovi scarponi e ai nuovi guanti, che offrono una maggiore protezione.
Vittime di caduta sono anche i bambini: “Spesso i bambini vengono messi sugli sci già a 3-4 anni, quando sono ancora piccoli. Tra i 4 e i 12 anni, gli infortuni più comuni sono la frattura della tibia e del femore; in questi casi la prognosi è buona, anche se spesso i bambini si vedono immobilizzati a lungo con il gesso.
Lo snowboard era uno sport praticato per lo più da esperti ma negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede tra i giovani ed i meno giovani (talvolta anch’essi scapestrati) dilettanti: i traumi sono spesso dovuti a cadute nel corso dell’esecuzione di tricks (le manovre degli snowboarder) e riguardano soprattutto omero, clavicola e bacino, che possono fratturarsi.
Il pattinaggio sul ghiaccio e le passeggiate in montagna, magari sulla neve, sono due attività spesso sottovalutate. Sebbene possano apparire più semplici e alla portata di tutti, occorre praticarle in sicurezza e con la giusta attrezzatura (racchette e scarponi con ramponi per chi cammina, per esempio), perché il rischio di caduta è piuttosto alto.
I traumi più comuni in chi pattina sono la frattura del polso, del gomito e dell’omero, ma anche del sacro e del coccige. La frattura del polso e la frattura del femore (in particolare nell’anziano) sono invece gli infortuni più frequenti nel caso di camminate, non solo in montagna, ma anche in città quando l’asfalto è ghiacciato”.